Soggetto positivo COVID-19: cosa fare in caso di contatto

Cosa fare in caso di contatto con soggetto positivo COVID-19? Di seguito alcuni casi tipici per cercar di chiarire come gestire le possibili casistiche connesse al contatto diretto o indiretto di un soggetto positivo a COVID-19.

Contatto indiretto

Partiamo dalla casistica più frequente, ovvero il contatto indiretto: se il soggetto risulta un contatto del contatto (ovvero ha avuto un contatto stretto con una persona che ha avuto contatto stretto con un positivo) non dovrà fare nulla a meno che la persona con cui ho avuto contatto diretto non diventi, a sua volta durante la sua quarantena, un soggetto positivo.

Contatto diretto con un soggetto positivo COVID-19

Se il soggetto risulta essere entrato a contatto diretto con un soggetto positivo COVID-19:

  • Se il soggetto resta un contatto asintomatico: obbligo di quarantena per 14 giorni (avvisando il Medico di Medicina Generale e/o ATS). Se il soggetto volesse ridurre il periodo di quarantena può fare un tampone dal 10* giorno in poi. Se il soggetto ha un regolare contatto con persone a rischio deve comunque sottoporsi ad un tampone a fine quarantena.
  • Se il soggetto risulta sintomatico: obbligo tampone che, se negativo, rende libero il soggetto (fermo restando la guarigione dai sintomi per ridurre la trasmissione anche di altre malattie, come l’influenza).

Se il tampone risulta positivo il soggetto non è più un contatto ma diventa un caso. Il soggetto deve quindi:

  • Se asintomatico: rientro in comunità dopo tampone negativo fatto almeno 10 giorni successivamente al periodo di isolamento (previa conferma da parte di ATS e/o Medico di Medicina Generale);
  • Se sintomatico: rientro in comunità dopo tampone negativo, fatto dopo almeno 10 giorni di isolamento ed almeno 3 giorni senza sintomi (tali 3 giorni possono essere inclusi nei 10 oppure successivi: la cosa puó variare da caso a caso in base a quando si guarisca dai sintomi) – previa conferma da parte di ATS e/o Medico di Medicina Generale
  • Se permane positività per un periodo esteso (ovvero uno di quei casi che pur guarendo da tutti i sintomi continuino ad avere tampone positivo): rientro in comunità dopo 21 giorni di isolamento, laddove autorizzato dalle autorità sanitarie in relazione al caso specifico: alcuni casi, come ad esempio gli immunodepressi, possono infatti restare molto contagiosi in modo prolungato e non saranno autorizzati.

Inoltre, Regione Lombardia ha pubblicato un documento, corredato da esempi pratici, che contiene le indicazioni aggiornate e sintetizza come gestire i vari casi di isolamento e quarantena sulla base dell’ultima circolare del Ministero della Salute. Di seguito alleghiamo il documento pubblicato da Regione Lombardia che contiene diversi esempi pratici riguardo i casi più comuni.

Ricordiamo inoltre di seguire la pagina dedicata all’emergenza in cui vengono riportate tutte le ultime disposizioni Coronavirus qui.

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Fonte Ecloga Italia

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