Di lavoro si muore tanto: nel primo trimestre 2015 +4,4%, in Toscana già 11 morti

Di lavoro si muore

Morti sul lavoro: in aumento nei primi 3 mesi 2015, in Toscana già 11 vittime. I numeri forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Mestre. Nel 2015, rispetto all’anno scorso, in Italia sono morti 20 lavoratori in più. In Toscana rischio mortalità superiore alla media nazionaleRedazione 19 Maggio 2015Consiglia01 Storie CorrelateIncidente sul lavoro a Scarperia – San Piero a Sieve: operaio investo da un autocarroIncidente sul lavoro a Barberino di Mugello: operaio precipita per 7 metriAndare a lavoro e non tornare più a casa: ogni giorno nel nostro Paese muoiono in media almeno 2 lavoratori. E’ questa una delle rilevazioni più drammatiche che giungono dal bilancio trimestrale delle vittime sul lavoro registrate nel primo trimestre del 2015, con 206 infortuni mortali verificatisi in tutto il Paese.L’istantanea, scoraggiante, è stata elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, sulla base dei dati Inail, e pone davanti ad un ancora più sconfortante confronto con il primo trimestre del 2014, in cui si contavano 20 vittime in meno.Il fenomeno delle morti bianche dunque si aggrava, con 142 infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro e 64 in itinere. L’incremento delle morti in occasione di lavoro nel primo trimestre 2015 è in aumento del 4,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014.A contare il maggior numero di vittime sul lavoro è sempre la Lombardia, con 21 infortuni mortali, seguita dal Veneto (17) dal Lazio (13). Poi viene la Toscana, dove, come in Emilia Romagna, nei primi tre mesi del 2015 sono morte sul lavoro 11 persone. In Puglia 10, in Campania e Piemonte 9, in Abruzzo e Sicilia 7.Il rischio di mortalità più elevato, rispetto alla popolazione lavorativa, è invece in Abruzzo con un’incidenza di 14,3 contro una media nazionale di 6, seguito da Umbria (13,9) e Basilicata (11,1). Sopra la media nazionale stanno anche la Toscana, il Veneto, la Puglia, le Marche, il Trentino Alto Adige e la Liguria.Il 13,4 per cento degli incidenti mortali si è verificato nel settore delle attività manifatturiere, l’11,3 per cento in quello delle costruzioni, il 9,9 nel trasporto e magazzinaggio, il 7,7 per cento nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli.La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 45 e i 54 anni con 48 vittime su 142. Le donne che hanno perso la vita nei primi tre mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 7. I cittadini di origine non italiana deceduti sul lavoro sono 19, pari al 13,4% del totale.Annuncio promozionaleA livello provinciale è Roma a guidare la triste classifica, con 10 morti. Seguono Milano (8), Treviso (6), Perugia e Bari (5), Benevento, Varese, Cuneo e Ravenna (4).

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