Più redditizie le imprese che gestiscono il rischio, lo dice Cineas

Su un campione di 257 di aziende italiane di medie dimensioni dei più vari settori, infatti, quelle che gestiscono il rischio in maniera strutturata riportano regolarmente performance economiche più soddisfacenti. Tutti gli indici, infatti, la redditività industriale (Roi), quella netta (Roe) e la competitività (clup) sono sistematicamente superiori nelle imprese attente ai rischi.

Inoltre, secondo il 74% delle aziende il risk management è uno strumento per cogliere opportunità, mentre nelle precedenti edizioni dell’Osservatorio, quando il campione includeva anche le piccole realtà, era sistematicamente valutato come un costo e questo ne rappresentava il principale ostacolo alla diffusione. Secondo gli intervistati il risk management è uno strumento che contribuisce a semplificare i rapporti sia con le banche (63,5%) che con le imprese di assicurazione (77,4%).

Dai risultati si riscontra che le macro aree di rischio maggiormente percepite dalle medie imprese italiane sono nell’ordine: il rischio informatico, gli aspetti di conformità legale e  i rischi operativi. All’interno di ciascuna macro area, i rischi che in valore assoluto sono maggiormente percepiti e presidiati risultano: la sicurezza sul lavoro, la solvibilità dei clienti e la regolarità degli adempimenti fiscali.

Per contro, il  rischio più trascurato dalle medie imprese italiane è il rischio ambientale, perché le medie imprese si sentono adeguatamente garantite dalle coperture assicurative presenti sul mercato. Va notato, anche che non c’è un’adeguata percezione e protezione dei rischi da danno reputazionale e da disaster recovery (ossia ripristino integrale delle funzionalità informatiche a seguito di un evento catastrofico), seppure le medie imprese italiane siano attive online (il 60% dell’universo di riferimento ha un sito aggiornato, ottimizzato e utilizza il web ai fini commerciali).

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