Ilva, autopsia per l’operaio investito dalla ghisa

operaio investito dalla ghisa

Sarà il dottor Alessandro Dell’Erba, quest’oggi, ad effettuare l’autopsia sul corpo dello sfortunato Alessandro Morricella, l’operaio martinese deceduto dopo alcuni giorni di agonia per essere stato travolto da un getto di ghisa incandescente mentre era al lavoro nell’Afo 2.
L’incarico al medico legale sarà ufficialmente conferito questa mattina dal sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Antonella De Luca, titolare dell’inchiesta aperta dalla magistratura per fare luce sulle modalità dell’incidente mortale e, soprattutto, sulle possibili responsabilità dell’ennesima tragedia.Dopo il decesso di Morricella, come è noto, la procura procede per concorso in omicidio colposo e, in astratto, per violazione delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
A questo proposito, sono saliti a dieci gli indagati coinvolti nel procedimento della procura. L’iscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto per consentire un’adeguata difesa a tutti i soggetti coinvolti, chiama in causa anche il direttore di stabilimento Ruggero Cola.Insieme con Cola, sono chiamati in causa il capo-Area Salvatore Rizzo, il tecnico del campo di colata Domenico Catucci, il tecnico di cabina Vincenzo Catucci, il capo turno Saverio Campidoglio, il direttore dell’area-Ghisa Vito Vitale, in aggiunta a Giovanni Zingarelli, Sergio Palmisano, responsabile sicurezza sul lavoro (Sil) dello stabilimento, Pietro Bonfrate coordinatore dell’aera-Ghisa e, infine, al tecnico Sil dell’area-Altoforni Antonio Russo.
Come si ricorderà, la drammatica evoluzione dell’infortunio che ha purtroppo stroncato la vita di Alessandro Morricella aveva cambiato uno dei reati per cui inizialmente aveva proceduto la procura della Repubblica. Non più lesioni gravissime ma omicidio colposo, in aggiunta a quello delle violazioni delle norme.

Dopo l’incidente in stabilimento, gli accertamenti disposti dalla dottoressa De Luca sull’episodio avvenuto all’Afo 2 erano andati avanti speditamente.

Il pubblico ministero aveva dato incarico anche ai carabinieri del comando provinciale di fare luce su ogni aspetto di quanto avvenuto nell’altoforno, allorchè un getto incandescente di ghisa, fuoriuscito all’improvviso durante un normale controllo, aveva investito il povero Alessandro, che nulla aveva potuto per evitare il materiale ad altissima incandescenza.

Subito dopo l’attività effettuata dai funzionari dello Spesal e dai carabinieri del capoluogo tarantino, il magistrato inquirente aveva disposto verifiche mirate procedendo alla incriminazione, come atto dovuto, delle prime quattro persone, in qualità di responsabili di reparto e di stabilimento siderurgico.
Nella circostanza, la dottoressa De Luca aveva chiesto di acquisire anche le deposizioni dei colleghi di lavoro dell’operaio rimasto ustionato e la documentazione relativa alle pratiche operative legate all’attività nell’altoforno, da cui era fuoriuscita la ghisa incandescente durante le manovre di controllo.

Il decesso del povero Alessandro, però, aveva modificato il quadro della situazione, determinando la necessità dell’autopsia per capire le zone del corpo che più delle altre erano state esposte alla fuoriuscita improvvisa di quella ghisa incandescente, che non aveva dato scampo ad Alessandro Morricella nonostante le speranze nutrite da tutti.

Sorgente: Ilva, oggi l’autopsia per l’operaio investito dalla ghisa. Saliti a 10 gli indagati

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