Ilva: operaio muore travolto da nastro trasportatore
Prima un operaio dell’Atac muore a Roma, poi un operaio muore travolto da nastro trasportatore all’ILVA. Le due fatalità a poche ore di distanza, nella mattina di sabato 17 settembre.
Giacomo Campo, che lavorava in una ditta dell’appalto, la Steel Service (specializzata in nastri d’acciao), è la seconda vittima sul lavoro in un solo giorno. Col presidente della Regione Puglia, il Pd Michele Emiliano, che ci va giù duro e se la prende col capo del suo partito, nonché primo ministro, Matteo Renzi.
La reazione Filt Cgil all’incidente Atac. Il diritto alla sicurezza sul lavoro e i diritti ad una vita sana attorno allo stabilimento. Infatti l’incidente è successo sotto gli occhi dei responsabili che non hanno voluto aspettare l’arrivo dei mezzi per la messa in sicurezza del tamburo.
A fornire una prima testimonianza di quanto accaduto è la stessa azienda. Il sinistro, in cui ha perso la vita Giacomo Campo, sarebbe avvenuto intorno alle 06.45.
Dall’inizio dell’anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano. La dinamica è in fase di accertamento. Il corpo del giovane, che quando è stato travolto dal carrello era impegnato nelleattività di ripristino di un nastro trasportatore esterno all’altoforno 4, è ancora incastrato tra gli ingranaggi. Lo si apprende da fonti sindacali. Senza contare la cancellazione, con un colpo di spugna, di un indotto che ha consentito a migliaia di persone di costruire a propria vita e il futuro dei propri figli. Ma l’azienda ribatte: “Applicate tutte le norme di sicurezza, nessun cedimento strutturale”.
L’intervento della Steel Service si era reso necessario perché sul nastro era stato riscontrato un taglio longitudinale di diversi metri e quindi l’impianto era stato bloccato e l’altoforno, di conseguenza, fermato non essendo possibile l’approvvigionamento del materiale.
Come da procedura aziendale, fa sapere ancora l’Ilva, “il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica”. Attualmente sono incorso accertamenti per approfondire le cause dell’incidente.
Bentivogli (Fim-Cisl): “Una vergogna” – “Un altro ragazzo e’ morto all’Ilva“. La gestione “statale – concludono i Liberi e Pensanti – ha fallito e la prova sono gli innumerevoli incidenti che si susseguono quotidianamente. Il sindacato e la Cisl non faranno sconti a nessuno sul tema della sicurezza, della prevenzione e delle condizioni di lavoro degli operai all’Ilva ed in tutti gli stabilimenti italiani”.
Fonte: PuntoSport