Tianjin: 12 arresti tra manager e dirigenti in seguito alla strage
12 persone sono state arrestate in relazione alle due esplosioni che a Tianjin hanno ucciso 139 persone e devastato l’area del porto. Tra le persone arrestate figurano anche il presidente della Tianjin International Rui Hai Logistics, Yu Xuewei, il vice presidente Dong Shexuan e tre vicedirettori generali. Separatamente la Procura Suprema del Popolo ha annunciato di indagare almeno 11 funzionari locali.
Le autorità comunicano che le persone arrestate sono sospettate di stoccaggio illegale di materiali pericolosi. Indagata anche la società Tianjin Zhongbin Haisheng, sospettata di aver aiutato Ruihai ad acquisire illegalmente documenti relativi le valutazioni sulla sicurezza.
Stime seguenti le esplosioni indicano che la quantità di materiali chimici presenti nel magazzino esploso il 12 agosto scorso erano decine di volte superiori a quelle consentite dalla legge. Inoltre le abitazioni civili prossime allo stabilimento si trovavano a meno di 500 metri, mentre la distanza minima prevista è di un chilometro. Oltre alle 139 vittime 500 persone sono ancora ricoverate in ospedale con ustioni o intossicazioni derivanti dalle sostanze sprigionatesi dalle esplosioni e dai conseguenti depositi in fiamme.
Infine il responsabile della sicurezza sul lavoro di tutta la Cina, Yang Dongliang, ex vice sindaco, è stato licenziato perché sospettato di essere stato corrotto e di essere quindi al corrente delle violazioni che erano in atto all’interno dei depositi.
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