Rischio rapina nei luoghi di lavoro: valutazione e gestione del rischio

Il rischio rapina è un fattore concreto per molti luoghi di lavoro, specialmente quelli dove è presente la gestione di contanti o beni di valore, come negozi, banche, stazioni di servizio e farmacie. Tale rischio non solo mette in pericolo l’integrità fisica dei lavoratori, ma può avere gravi percussioni psicologiche e compromettere la loro sicurezza e salute mentale. Pertanto, è fondamentale adottare misure preventive e protettive adeguate allo scopo di ridurre al minimo il rischio e garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Indice

Il rischio rapina nei luoghi di lavoro

Il rischio rapina è un rischio di natura “esogena” in quanto deriva da attività criminose non direttamente collegato con l’attività aziendale.

Nei luoghi di lavoro, tale rischio può variare a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • la posizione dell’attività;
  • la fascia oraria di apertura;
  • la visibilità al pubblico;
  • la quantità di contante e la tipologia di merce trattata.

Nell’ambito di ciò che viene di solito genericamente denominato “rischio rapina” si possono riconoscere due distinte tematiche correlate tra loro:

  • il rischio di subire una rapina dato dalla probabilità del verificarsi dell’evento stesso
  • il rischio di subire traumi fisici e psichici a seguito dell’atto criminoso.

Il primo rischio è influenzato da diversi fattori:

  • il valore della merce detenuta o la quantità di contanti presente;
  • l’ubicazione e la tipologia fabbricato (luogo isolato o affollato);
  • l’accessibilità alla custodia dei valori;
  • la tipologia di attività;
  • le potenziali vie d’accesso utilizzabili dagli eventuali rapinatori durante gli orari di apertura.

Il secondo, ossia il rischio post rapina è dato dalla probabilità che i dipendenti (e le altre persone legittimamente presenti al suo interno) possano patire dei traumi fisici e psichici a seguito di una rapina.

Ad elevare il rischio una volta che la rapina è in corso possono concorrere:

  • il comportamento aggressivo del rapinatore;
  • eventuali reazioni improprie dei dipendenti o dei clienti;
  • la durata della rapina;
  • l’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine o delle guardie private.

A seguito dell’evento traumatico, inoltre, i lavoratori e le altre persone potrebbero concretizzare dei disturbi di natura psicofisica.

Valutazione del rischio rapina

In considerazione del fatto che, l’articolo 17 del D. Lgs 81/2008 obbliga il Datore di Lavoro a valutare tutti i rischi presenti all’interno del luogo di lavoro, è necessario valutare il rischio rapina negli ambienti in cui questo fattore di rischio è presente.

La valutazione del rischio rapina nei luoghi di lavoro è quindi parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ed è essenziale identificare e analizzare tutti i fattori che possono influenzare il livello di rischio, come la tipologia di attività svolta, gli orari di apertura, la gestione dei contanti, la presenza di sistemi di sicurezza e le caratteristiche del personale impiegato.

Obblighi del datore di lavoro

Il Datore di Lavoro, secondo quanto stabilito dal D. Lgs 81/2008, ha il compito di tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori da tutti i rischi presenti all’interno del luogo di lavoro, tra cui il rischio rapina.

Per questo motivo è tenuto, come detto sopra, a procedere alla corretta valutazione del rischio e identificare le misure specifiche da adottare, in modo tale da ridurre il rischio a livello accettabile.

Misure di prevenzione e protezione

Una volta individuato e valutato il rischio rapina, il Datore di Lavoro, in accordo con quanto previsto dalle Misure Generali di Tutela previste dall’articolo 15 del D. lgs 81/2008, deve adottare le misure di prevenzione e protezione volte a gestire adeguatamente il rischio rapina nei luoghi di lavoro.

Le principali misure di prevenzione e protezione, per quanto riguarda la mitigazione del rischio rapina nei luoghi di lavoro sono:

  • l’installazione di sistemi di videosorveglianza (che devono essere preventivamente autorizzati all’Ispettorato del Lavoro di competenza) e di allarmi antirapina;
  • L’utilizzo di casseforti temporizzate, e la gestione limitata dei contanti all’interno dell’esercizio.;
  • Un luogo di lavoro adeguato che goda di una buona illuminazione e una buona visibilità dell’area di lavoro possono scoraggiare potenziali aggressori.
  • Informazione e formazione dei lavoratori sulla corretta gestione di situazioni di rischio e alla corretta collaborazione con le Forze dell’Ordine.

È inoltre necessario, in seguito ad una rapina, adottare tempestivamente delle azioni di sostegno psicologico, in modo da sviluppare le strategie adeguate per la gestione dei sintomi da stress (come ad esempio assistere il personale che ha subito la rapina attraverso la consulenza di uno psicologo).

Fonte Ecloga Italia

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