TERNI – Ci può essere un lavoro dignitoso che non sia un lavoro sicuro? E come prepararsi all’ingresso nel mondo occupazionale se non attraverso percorsi di formazione profondamente intrisi di una cultura della sicurezza del lavoro? Sono alcune delle domande attorno alle quali si è sviluppata l’odierna giornata sul tema “Istituzioni e scuola insieme per lavorare in sicurezza”, che a Palazzo Gazzoli ha segnato la conclusione di un altro anno di attività di formazione in materia di sicurezza sul lavoro nelle scuole superiori della provincia.L’evento, promosso dalla Prefettura di Terni con il finanziamento dell’Inail e il contributo di Ance, Confartigianato, Acciai Speciali Terni e Polo di mantenimento armi leggere di Terni, si inquadra nell’ambito del protocollo d’intesa per la promozione scolastica della cultura della sicurezza sul lavoro sottoscritto nel novembre 2013 dalla stessa Prefettura insieme a Provincia, Inail, Inps, Direzione territoriale del lavoro, Azienda USL Umbria 2 e Ufficio Scolastico Regionale. Un’iniziativa che, oltre a consentire la premiazione dei migliori lavori presentati dagli studenti al termine del ciclo didattico cui hanno partecipato, ha voluto essere una nuova occasione di riflessione sull’importanza di una formazione precoce sui temi del lavoro sicuro, in grado di favorire un profondo processo di evoluzione culturale che, partendo dai giovani, sappia coinvolgere anche le famiglie e gli adulti.Ad aprire la giornata è stato il saluto del Prefetto di Terni, Gianfelice Bellesini, che ha voluto ricordare brevemente i valori costituzionali della dignità del lavoro quale strumento di promozione e affermazione della personalità umana. “Il lavoro su cui si fonda la nostra Repubblica – ha sottolineato Bellesini – è il lavoro giusto, dignitoso, onesto, e ovviamente sicuro, perché non può esservi dignità se non nel rigoroso rispetto delle condizioni richieste a tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori. Insegnare la cultura del lavoro sicuro sin dalle scuole significa introdurre i nostri giovani ad apprezzare in tutto il suo spessore uno dei valori costituenti fondativi della nostra democrazia”.