Sono trascorsi 60 anni del tragico incidente sul lavoro che costò la vita il 26 settembre 1955 al ragusano Sebastiano Occhipinti, precipitato al suolo da un´altezza di oltre 10 metri a causa dell´assenza di parapetti di protezione mentre era intento a lavorare nel cantiere per l´edificazione della Banca d´Italia di Ragusa. Era un giovane di appena 29 anni con la voglia di fare e di vivere che è tipica di quell´età e con una famiglia che attendeva ogni sera il suo ritorno a casa per ritrovarsi e raccontarsi. Quel giorno lui non fece più rientro a casa: rimase per sempre lì in quel cantiere che è stato teatro di una tragedia indescrivibile per lui, che lì ha lasciato tutti i suoi sogni e le sue speranze e per la sua famiglia che ha sofferto come non lo si augura neppure al peggior nemico. Molti anni sono passati, 60 appunto, ma molto poco è migliorato sul fronte reale della sicurezza sul lavoro e purtroppo quasi ogni giorno si contano morti e feriti sul lavoro con numeri da guerra che fanno rabbrividire, specie in un Paese che ormai si sente moderno ed avanzato.
Per anni questa storia è rimasta volutamente nel privato della famiglia che ha cercato di cicatrizzare, fino a quando il già Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, conferì a Sebastiano Occhipinti la Stella al Merito del Lavoro “Alla Memoria ” con titolo di ” Maestro del Lavoro ” ed è stato riconosciuto dalla stessa Presidenza quale “simbolo” delle morti bianche. Da allora si è iniziato a raccontare la vicenda di quest´uomo semplice, del suo impegno, della sua passione, del suo rispetto per le Istituzioni, della forte abnegazione e del suo merito e valore civile dando un senso alla sua morte, giustizia simbolica ed accendendo un faro importante sul tema delle morti bianche, visto e raccontato da chi quella tragedia l´ha vissuta sulla propria pelle nel più assordante silenzio istituzionale, per lo meno nel caso di Sebastiano Occhipinti non si è parlato di “perbenismo di facciata”, ma di “indifferenza sfacciata”.
Oggi, Sebastiano Occhipinti avrebbe compiuto 90 anni e “Per noi resta semplicemente il nostro amato nonno e siamo fiere di somigliargli così tanto” dicono commosse le nipoti Valentina e Alessandra Spadaro.
Sorgente: RAGUSA – Il 60° anniversario morte sul lavoro di Occhipinti