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D. Lgs 135/2024: gestione del rischio reprotossico

Il D. Lgs 135/2024 (Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 135), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 26 settembre 2024, recepisce la Direttiva (UE) 2022/431, con l’obiettivo di rafforzare la protezione dei lavoratori dall’esposizione a agenti cancerogeni, mutageni e, per la prima volta, a sostanze tossiche per la riproduzione.

Questa inclusione rappresenta un importante avanzamento nella normativa italiana, ampliando il campo di applicazione del Capo II del Titolo IX del D. Lgs 81/2008.

Indice

Sostanze reprotossiche: La normativa

Il D. Lgs 135/2024 si inserisce nell’ambito della valutazione del rischio cancerogeno già previsto dal D. Lgs 81/2008.

Nello specifico, il Decreto si applica a tutte le sostanze reprotossiche di categoria 1A e 1B, come definite dall’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008. Questa classificazione è stabilita nell’allegato I del Regolamento CLP:

Queste sostanze sono considerate pericolose poiché possono compromettere la fertilità, lo sviluppo embrionale o fetale, o entrambi, e richiedono quindi misure di protezione particolari nel contesto lavorativo e ambientale.

D. Lgs 135/2024: le novità

Il D. Lgs 135/2024 introduce importanti novità per la gestione dei rischi legati a sostanze pericolose, migliorando e ampliando le tutele per i lavoratori. Tra i principali cambiamenti:

Modifiche al D. Lgs 81/2008

Il D. Lgs 135/2024 introduce diverse modifiche sostanziali al D. Lgs 81/2008, Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, sia per adeguarsi agli standard europei sia per estendere la protezione a nuove categorie di agenti pericolosi. Tra le principali novità, troviamo:

Per questo motivo, in seguito all’entrata in vigore del D. Lgs 135/2024, è stata rilasciata una nuova versione del D. Lgs 81/2008 che riporta le modifiche sopra indicate: trovi il documento aggiornato al seguente link.

D. Lgs 135/2024: entrata in vigore

Il D. Lgs 135/2024 è entrato ufficialmente in vigore l’11 ottobre 2024. Questo termine segna l’inizio dell’applicazione delle nuove disposizioni, dando alle aziende il tempo necessario per implementare le modifiche richieste.

Per conformarsi al decreto, i datori di lavoro dovranno aggiornare la valutazione dei rischi, assicurarsi che i lavoratori esposti siano formati sui nuovi rischi e implementare la sorveglianza sanitaria adeguata.

Le modifiche alla documentazione richiesta, come i registri di esposizione e le cartelle sanitarie, dovranno essere completate per assicurare la conformità normativa.

Fonte Ecloga Italia

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