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Caldo in aumento: i pericoli per la salute dei lavoratori

Considerato l’arrivo della stagione estiva ed il conseguente aumento delle temperature e dell’umidità, il caldo viene percepito in maniera sempre più asfissiante dai lavoratori. Di conseguenza, è utile ricordare quali siano gli adempimenti a cui il Datore di Lavoro deve ottemperare, sia per quanto riguarda le attività indoor sia per quelle svolte all’aperto direttamente esposte al caldo ed ai raggi solari.

Caldo ed effetti sulla salute

Nonostante l’esposizione ai raggi solari sia indispensabile alla vita, una permanenza prolungata e scorretta al sole può causare numerosi danni al nostro organismo. Gli effetti sulla salute causati dal lavoro outdoor in condizioni microclimatiche anormali sono dovuti sia dall’aumento di temperatura e di umidità dell’aria che dalle radiazioni UV provenienti dai raggi solari.

Tali effetti, in base al tempo di comparsa della sintomatologia, si suddividono in effetti a breve termine ed effetti a lungo termine.

Per quanto riguarda gli effetti a breve termine legati al clima troppo caldo, possiamo riconoscere i seguenti casi:

I fenomeni a lungo termine invece, sono attribuibili alla esposizione prolungata e continua nel tempo alle radiazioni UV rilasciate dai raggi solari: queste radiazioni causano danni permanenti al DNA delle cellule, che può portare nel tempo alla formazione di tumori.

In particolare, la IARC ha stabilito che l’esposizione ai raggi UV del sole è un fattore di rischio accertato per quanto riguarda il melanoma delle mucose (il tumore della pelle e delle mucose che si sviluppa dai melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento che conferisce alla cute la sua colorazione) e della BCC (il carcinoma basocellulare, ovvero il tumore dello strato più esterno della pelle).

Si evidenzia che i raggi UV utilizzati per i trattamenti abbronzanti producono lo stesso effetto dei raggi solari e, per questo motivo, possono causare i medesimi effetti sulla salute.

Obblighi del Datore di Lavoro

L’articolo 17 del D. Lgs 81/2008 sancisce che il Datore di Lavoro deve effettuare una valutazione di tutti i rischi presenti nella propria attività lavorativa: tra questi possono essere presenti quelli legati al microclima e al possibile lavoro effettuato in ambiente outdoor.

Per quanto riguarda l’ambiente indoor, in fase di progettazione, risulta necessario verificare l’adeguatezza dei luoghi di lavoro ai requisiti relativi ai rapporti aero-illuminati dei locali, così come indicato nei Regolamenti Edilizio e d’Igiene di riferimento, anche mediante mezzi di illuminazione artificiale e impianti di ventilazione meccanica.

Risulta inoltre necessaria la corretta regolazione della temperatura, in relazione allo sforzo e all’attività svolta, tale che il troppo caldo o il troppo freddo non creino disagio ai lavoratori.

Per quanto riguarda gli ambienti outdoor, invece, risulta necessaria l’adozione di varie misure di prevenzione e protezione, volti a tutelare il lavoratore sia dagli effetti a breve termine che da quelli a lungo termine. Il Datore di Lavoro dovrà quindi:

L’organizzazione del lavoro e l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione da parte del Datore di Lavoro, deve essere svolta in collaborazione con il Medico Competente: gli effetti dannosi provocati dall’esposizione ad un microclima anormale rendono, infatti, necessaria la nomina di un Medico Competente e l’attivazione della procedura di sorveglianza sanitaria.

Il Medico Competente, attraverso il giudizio di idoneità rilasciato durante le visite, interviene anche nella scelta dei lavoratori che verranno esposti al rischio microclimatico, con l’obiettivo di tutelare i soggetti particolarmente suscettibili a tale rischio, ovvero:

In conclusione, bisogna porre particolare attenzione al periodo climatico particolarmente caldo in arrivo, affidandoci ad una giusta organizzazione del lavoro, che consideri i rischi stagionali a cui saranno esposti i lavoratori

Ecloga Italia supporta le aziende clienti nella valutazione dei rischi e nella gestione degli adempimenti da porre in essere.

Fonte Ecloga Italia

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